Fin da subito il WiMAX si è voluto imporre come la tecnologia che avrebbe reso la rete mobile obsoleta. Beh gli anni sono passati da quando, nel lontano Giugno del 2001, si è formato il WiMAX Forum, ma ad oggi, in Italia, quasi nessuno sa neanche lontanamente cosa sia. Ma allora, che fine ha fatto il progetto?

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In realtà questa tecnologia è viva e vegeta, solo che l’Italia, come di consueto, se la prende con comodo. Negli Stati Uniti la rete è già attiva e funzionante e sono anche presenti dispositivi mobili appositi, come l’HTC MAX 4G che integra la connettività 802.16e, ovvero la penultima revisione dello standard WiMAX in grado di mantenere una connessione stabile fino ad una velocità di 122Km/h.

Ma veniamo a noi. Il ritardo italiano è da attribuire innanzitutto alle concessioni per la banda di frequenza arrivate molto tardi. Infatti il WiMAX non funziona sulla frequenza 2.4GHz e neanche su quella del GSM (900MHz in Europa), utilizza invece un range di frequenze che variano da stato a stato in base alle concessioni fatte dal governo locale. Inoltre c’è da dire che, se sulla carta il WiMAX aveva delle ottime prestazioni, tali da poter soppiantare la rete 3G di un’intera nazione, in termini pratici ha deluso molto le aspettative (colpa anche delle frequenze concesse troppo elevate), riducendosi, di fatto, ad una tecnologia alternativa alla rete mobile laddove il servizio ADSL o UMTS è discontinuo o totalmente assente. Nonostante ciò alcune regioni italiane possono già vantare di una rete WiMAX attiva, ma le zone di copertura sono ridotte ad alcune province e la diffusione è ancora molto bassa.

In poche parole chi sperava che il WiMAX sarebbe stato il salvatore dai doppini telefonici dovrà ricredersi, perché, a meno che la situazione non cambi nei prossimi anni, non è previsto un massiccio sviluppo sul territorio.