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Arriva il pesce d’Aprile di Google!

Come avevo previsto, Google stava tramando qualcosa. Qualcosa di nascosto, che non è in bella vista sulla home page del motore di ricerca. Qualcosa che si spaccia per una feature beta di Gmail come siamo soliti aspettarci da BigG.

Eccola!!!

Google April Fool

E cliccando sulla feature si viene rimandati a questa pagina: http://www.google.com/mail/help/motion.html.
Sembrava quasi un progetto serio se non fosse stato per l’assurdo video annesso…

…e per la simpatica finestra che si apre quando si tenta di installare la feature:

Google April Fool 2

Anche questa volta Google ha colpito nel segno 🙂

Alleanza in vista per una nuova distribuzione, anzi no

Poco fa, ho aperto per sbaglio la home page di Arch Linux e ciò che ho visto mi ha sorpreso:

Canterbury Distribution

È di oggi l’annuncio di un’alleanza congiunta tra Arch Linux, Debian, Gentoo, Grml e openSUSE. Stando al sito la ditribuzione Canterbury estrapolerà il meglio da ognuna di esse creando una versione capace di venire incontro alle esigente di ogni utente.

Vogliamo ricordare che però oggi è il primo d’Aprile e fin’ora non si è mai sentito parlare di questo progetto. Inoltre l’annuncio appare solo nella home page di Arch. Che le altre distribuzioni siano entrate a far parte del progetto senza accorgersene? 😀

Buon pesce d’Aprile a tutti!!!

 

PS. È strano che Google quest’anno non abbia pensato ad un pesce d’Aprile per YouTube. Forse starà tramando qualcosa di grosso… 🙂

Ottenere gratis un dominio di secondo livello

In un mondo in cui nessuno ti regala più niente è strano vedere come un paese doni addirittura i propri domini di secondo livello.
Chi amministra un sito sa, che se non vuole pagare, la cosa più vicina ad un link personale che potrà ottenere sarà qualcosa del tipo miosito.sitodiqualcunaltro.it.

D’altra parte (stando a quello che dice Wikipedia), un’isoletta di 10Km², cosa dovrebbe farsene di un dominio di primo livello tutto suo? Questo è il motivo che ha spinto la nazione Tokelau (in Nuova Zelanda) a distribuire gratuitamente i propri nomi di domino, anche allo scopo di farsi pubblicità.

Il risultato è la possibilità di registrare il proprio sito su un dominio .tk senza dover sborsare soldi. Gli unici inconvenienti risiedono nel minimo numero di visite necessarie per mantenere attiva la registrazione (25 visite sul link ogni 90 giorni) e nel fatto che anche navigando nel proprio sito, il link nella barra degli indirizzi rimanga invariato. Ma bisogna sempre ricordarsi che è un servizio gratuito! 🙂

Il sito presso cui è possibile registrare i domini è http://www.dot.tk/.

Come “distruggere” una pagina web

Stavo tranquillamente scrivendo del codice Java quando all’improvviso una notifica mi appare sul desktop: “Dropbox ha sincronizzato un nuovo file di testo…” O_o

E chi ce l’ha messo? – mi sono chiesto – Ma soprattutto, che c’è scritto?

Gironzolando per la cartella ho scoperto che il file l’aveva caricato Gabriele, nella cartella condivisa dell’università, ed il contenuto era alquanto sospetto: uno script in grado di far sfogare la rabbia repressa su una pagina web cancellandone tutte le scritte. O_O Sembrava interessante ed infatti lo era! Copiando il codice allegato nella barra degli indirizzi del browser si avviava un divertente gioco in javascript che staccava tutte le parole dalla pagina web corrente e le appiccicava su una palla rotante.

Provare per credere: cliccate qui per avviare il gioco su questa pagina, oppure copiate il codice seguente sulla barra degli indirizzi dopo aver caricato una pagina qualsiasi:
javascript:var i,s,ss=['http://kathack.com/js/kh.js','http://ajax.googleapis.com/ajax/libs/jquery/1.5.1/jquery.min.js'];for(i=0;i!=ss.length;i++){s=document.createElement('script');s.src=ss[i];document.body.appendChild(s);}void(0);

Il codice, mi ha riferito Gabriele, proviene da questa pagina web, tanto per citare la fonte 🙂

Buon divertimento!

Google festeggia i 150 anni della nostra nazione

Oggi, 17 Marzo 2011, cade il 150° anniversario della formazione dell’Italia unita.

Google Italia celebra l’evento dedicando, come di consueto, un Doodle tutto tricolore.

Unità d'Italia

Colgo l’occasione per fare anch’io gli auguri alla nostra Nazione. Tanti auguri!!!

Virtualbox: macchine virtuali da remoto

Il mio computer principale ha la brutta prerogativa di essere meno potente del mio portatile. Avviare una macchina virtuale con Windows si può rivelare abbastanza complicato. D’altra parte avere due schermi anziché uno ha i suoi vantaggi. Allora come coniugare la comodità di un computer fisso con le prestazioni di un secondo PC per poter virtualizzare un sistema operativo?

La risposta risiede in una caratteristica spesso sottovalutata di VirtualBox, ovvero il desktop remoto. Non è detto, infatti, che sia necessario avviare la videata del sistema virtualizzato per poterlo usare, è invece possibile avviare una macchina virtuale da console abilitando il protocollo VRDP che consente di trasmettere sulla rete ciò che normalmente si dovrebbe vedere a schermo ed intercettare questo flusso con un client del tipo rdesktop posto su qualsiasi postazione connessa alla rete.

Il procedimento è semplicissimo:

  1. Avviare la macchina virtuale senza interfaccia grafica (questo automaticamente abiliterà il protocollo VRDP sulla porta predefinita 3389):
  2. VBoxHeadless -s <Nome_Macchina_Virtuale>

  3. Far partire il desktop remoto sull’altro computer utilizzando l’IP del server dove è stato avviato VirtualBox e la porta 3389 (se non è stata cambiata manualmente):
    rdesktop-vrdp 192.168.1.10:3389
    dove 192.168.1.10 è l’ipotetico indirizzo IP del server.

Sulla versione di VirtualBox per Linux è già incluso il client rdesktop-vrdp, per questo è stato usato come riferimento in questa guida. Qualora non fosse disponibile basta fare una veloce ricerca in internet per trovare una valida alternativa che sfrutta il protocollo RDP ed è compatibile con il vostro sistema.

Questo è un rimando alla guida ufficiale.

Nuovo acquisto! Finalmente l’USB 3

Dopo quasi due mesi di assenza su questo sito a causa di esami universitari eccomi di ritorno a parlare del mio ultimo acquisto :D.

Si tratta di un hard disk esterno Western Digital Passport Essential SE abbinato ad un controller USB 3.0 in PCI-e marcato NEC (e assemblato da iTek).

Western Digital Passport Essential SE

Ciò che caratterizza la linea di hard disk esterni denominati SE è la loro alta capacità. Sono rimasto particolarmente stupito dalle dimensioni ridotte del rack e dall’enorme capienza del disco. 1TB!!! Un TeraByte! Mille GigaByte! Sono capienze che fino a dieci anni fa non erano pensabili neanche all’interno degli uffici del Pentagono! Ma non è finita! Un TeraByte con una velocità di trasferimento teorico di 5Gbit/s, grazie all’USB 3.0 (tanto per fare un paragone, il SATA2 ha un transfer rate di appena 3Gb/s).

Per vedere la differenza di velocità ho scattato un paio di screenshot mentre copiavo un file da circa 4.4GB attaccando l’hard disk una volta con il cavo USB 3.0 in dotazione e una volta con il cavo del cellulare, ma sempre collegato alla stessa porta USB 3.0 (poi spiegherò perché).

EXT4 USB 2.0 4.4GB

EXT4 USB 2.0 4.4GB

EXT4 USB 3.0 4.4GB

EXT4 USB 3.0 4.4GB

Come dicevo, ho condotto il test in USB 2.0 sempre sullo stesso controller perché mi sono accorto che le USB della scheda madre sono più lente e quindi falsavano la velocità di trasferimento. Il controller NEC si è infatti dimostrato di 10MB/s più veloce rispetto ad esse nella connessione USB 2.0.

Per concludere devo dire di essere pienamente soddisfatto dall’acquisto. Linux, per giunta, non ha fatto storie con la nuova scheda PCI-e; è bastato inserire l’hard disk perché Gnome me lo montasse e mi mostrasse il suo contenuto. Su Windows non ho ancora avuto il coraggio di vedere cosa combina :P, ma tanto il disco è formattato in EXT4 e non lo riconoscerebbe :D.

Consiglio caldamente a tutti di prepararsi per l’avvento delle nuove USB in quanto sono già pronte per il mercato consumer e, data la loro altissima retrocompatibilità, non causano problemi con computer più datati.

Copiare una macchina virtuale da un PC all’altro su VirtualBox 4.0

Come molti si saranno accorti è da un po’ di settimane che Oracle ha rilasciato una nuova release del suo software di virtualizzazione deliziando il pubblico con numerose novità. Quella forse più importante è la nuova organizzazione delle macchine virtuali. Se prima VirtualBox aveva una cartella per tutti i dischi fissi e una per tutti gli altri file delle macchine, ora ogni VM trova posto in una directory a sé stante. Inoltre queste cartelle hanno abbandonato la solita posizione in .VirtualBox per finire in una locazione più comoda per l’utente, ovvero in VirtualBox VMs.

Sebbene questo possa sembrare un tentativo da parte di Oracle di facilitare il trasporto delle macchine da computer a computer, in realtà l’operazione resta ancora un po’ macchinosa se si vogliono preservare gli snapshot. Ecco come fare per copiare una VM in un nuovo PC.

VBox4

Come prima cosa bisogna copiare la macchina desiderata (l’intera cartella presente in VirtualBox VMs) dentro la medesima cartella del computer di destinazione. Fatto ciò basta modificare, accertandosi che l’applicazione sia chiusa, il file VirtualBox.xml presente in .VirtualBox come mostrato di seguito:
il file si compone di diverse sezioni. Individuate quella racchiusa tra <MachineRegistry> e </MachineRegistry> ed aggiungete una nuova riga tra i tag scrivendo <MachineEntry uuid="{xxxxxxxx-xxxx-xxxx-xxxx-xxxxxxxxxxxx}" src="/home/UTENTE/VirtualBox VMs/NOMEVM/NOMEVM.vbox"/> dove l’argomento della voce src è il percorso assoluto del file di configurazione .vbox della macchina (che si trova all’interno della cartella copiata precedentemente), mentre l’UUID scritto tra le parentesi graffe si ottiene leggendolo dal file .vbox di cui sopra sotto la voce <Machine uuid="{xxxxxxxx-xxxx-xxxx-xxxx-xxxxxxxxxxxx}" ...> (dovrebbe essere la terza riga del file).

That’s all folks! 🙂 Una volta salvato il file, in VirtualBox comparirà la nuova macchina virtuale.

Chissà se nella prossima revisione del programma Oracle ci delizierà con un’automazione di questa trafila noiosa… 😀

2011: A London Odissey

London

Veduta del Big Ben attraverso l'abbazia di Westminster

Di ritorno da Londra ho deciso di aggiornare il mio album fotografico di Flickr con una carrellata di nuove foto fresche di scatto.
Da questo indirizzo si può raggiungere l’album delle fotografie che ho scattato a Londra in questi ultimi giorni, mentre qui si raggiunge direttamente la slideshow (riportata anche sotto).

Alcune foto sono realizzate in HDR usando diversi scatti poi elaborati in post produzione, mentre le altre sono solo state corrette in gamma, esposizione e taglio.

Buone feste!!!

Auguro a tutti Buon Natale e felice Anno Nuovo!!!