Dopo tanto tempo dalla pubblicazione del primo articolo di tecniche di ripresa ritorno a presentarvi questi due elementi essenziali per realizzare foto con un’esposizione perfetta.

Iniziamo dal diaframma:

Immagine presa da Wikipedia

Immagine presa da Wikipedia

Come si vede dall’immagine il diaframma è composto da delle lamelle che si chiudono e si aprono per far entrare più o meno luce.

Il funzionamento è molto simile all’iride dell’occhio umano. Quando siamo in una stanza buia la pupilla è molto dilatata, permettendo di far entrare più luce e quindi di vedere anche con scarsa luminosità.

Nelle macchine fotografiche l’apertura del diaframma è misurata sotto forma di frazione. Ad esempio f/2, f/2.8, f/8, f/64. Essa indica che l’apertura del diaframma è pari alla lunghezza focale diviso il numero. Per esempio con un obbiettivo con una distanza focale di 100mm e un diaframma di f/8, significa che effettivamente l’apertura del diaframma è di 100mm/8=12,5mm.

Inoltre la scelta dei valori (1, 1,4, 2, 2.8, 4, 5.6, ecc.) non è casuale. Passare da un valore al successivo più grande significa scendere di 1 stop, ovvero dimezzare la luminosità. Gli stop sono dei valori discreti che vanno da 0 a 255 e descrivono la luminosità. Si va da 0, ovvero il buio completo, a 255, ovvero la massima luce.

Ora parliamo del tempo di esposizione.

Il tempo di esposizione è un concetto molto semplice da capire. Si applica principalmente alle vecchie macchine fotografiche a rullino.
La pellicola non resta sempre illuminata, la luce entra nell’obbiettivo e arriva alla pellicola solo per poco tempo. Il tempo durante il quale passa la luce è definito tempo di esposizione. Piè la pellicola è esposta alla luce e più verrà illuminata.

Il tempo di esposizione è misurato in secondi, ma siccome la maggior parte delle fotografie richiede un tempo di esposizione minore di un secondo, di solito si indica sotto forma di 1/n secondi. Ad esempio un valore medio si aggira tra 1/125 e 1/250 secondi.

Come avrete notato il diaframma e il tempo di esposizione svolgono un compito simile ma in modo completamente diverso. Infatti è possibile ottenere stessi valori di esposizione incrementando uno e diminuendo un altro. Le macchine fotografiche di un certo livello permettono di modificare il rapporto tra i due valori mantenedo la stessa luminosità semplicemente premendo un tasto o ruotando una rotella.

Vedremo in seguito che fare una foto con valore del diaframma piccolo e tempo di esposizione breve, e farne una con diaframma chiuso e tempo di esposizione lungo non è la stessa cosa, soprattutto per scatti con funzione macro.