Per caso oggi mi è capitato di vedere in televisione l’ultimo spot promozionale di casa Apple che reclamizzava l’iPhone 4.

In particolare la pubblicità era incentrata su una nuovissima funzionalità chiamata “FaceTime“, che consente di effettuare videochiamate tra due dispositivi connessi ad una rete wireless.

Di seguito lo spot:

Fin qui nulla di strano, ma analizzando il video in questione appare evidente che la situazione mostrata è, se non assurda, altamente improbabile almeno per la realtà italiana. Nella pubblicità una squadra di calcio effettua una videochiamata ad un uomo comodamente seduto sul divano di casa con una gamba ingessata mostrando la coppa vinta nella partita appena giocata. La domanda sorge spontanea: che ci fa una rete WiFi nello spogliatoio di un campo da calcio? O_o

Andiamo per logica.

È possibile che sia attiva una rete wireless gratuita in uno stadio? Certo, un campo da calcio è un luogo ideale per promuovere una simile tecnologia, infatti l’ambiente circoscritto e l’enorme concentrazione di persone che questo può raggiungere permette di distribuire una rete internet senza eccessivi sforzi (non tenendo conto di eventuali limiti sulla portata della rete). Ma negli spogliatoi a cosa può servire una connessione senza fili? Forse il segnale degli hot-spot riesce ad arrivare fino lì? Io non credo: considerando la propagazione delle microonde le antenne andrebbero poste in alto, in modo da coprire più spalti possibili con un unico punto d’accesso. Ora, dato che gli spogliatoi sono di norma situati sotto gli spettatori, non vedo come il segnale possa penetrare dei muri di cemento armato rimanendo abbastanza potente e pulito da permettere un flusso continuo di dati VoIP… Questo porta all’ipotesi che debbano esserci degli hot-spot anche negli spogliatoi, ma a che pro? Ammettendo che qualche giocatore abbia bisogno di una rete wireless mentre si cambia (per la Legge dei Grandi Numeri questa situazione, seppur improbabile, non è del tutto impossibile), chi spenderebbe denaro per l’installazione di un impianto wireless in tutte le aree di uno stadio solo per le necessità di una o due persone?

A conclusione di ciò ritengo che tale pubblicità sia sbagliata nella sostanza. Che sia stata prodotta per i nostri amici americani e poi importata in Italia? Molto probabile, ma questo porta ad un’altra triste verità: ormai nessuno si prende più la briga di riadattare spot internazionali per far sì che mantengano un’integrità semantica nei vari stati in cui sono importati.

L’epoca dei Carosello è finita da tempo purtroppo. Ormai non restano che pubblicità surreali in grado di penetrare nel subconscio della massa e spingerla ad acquistare ciò di cui non ha una reale necessità.

Alla faccia della crisi!