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Wireshark il re dei network analyzer

Eccoci giunti alla recensione di un programma che ho scoperto da poco, Wireshark.

Per chi ha dimestichezza con i protocolli quest’applicazione è un Must.

Immagine presa da wireshark.org
Immagine presa da wireshark.org

Normalmente le schede di rete “ascoltano” solo ciò che è indirizzato a loro; ad esempio in una rete articolata, il computer con indirizzo 192.168.1.25 cattura solo i suoi pacchetti e ignora tutti quelli indirizzati agli altri computer. Avviando questo programma la scheda di rete passa in modalità promiscua, ovvero ascolta tutto ciò che passa nella rete locale.
Il programma è multi piattaforma e si trova precompilato nei repository ufficiali di molte distribuzioni Gnu/Linux.

Per cominciare a catturare il traffico è necessario, innanzitutto, selezionare l’interfaccia utilizzata; per fare ciò basta cliccare la prima icona, sotto la scritta File. Nel caso ci siano problemi nell’individuare la periferica connessa, basta vedere qual’è quella che scambia più pacchetti.
Una volta avviata la cattura la finestra principale si comincerà a riempire di righe: quelli sono i pacchetti che transitano per la rete. Automaticamente il programma riesce a capire il protocollo usato in qualsiasi pacchetto riuscendo così a visualizzare in modo dettagliato cosa il computer individuato dalla colonna “Source” ha “detto” al computer con ip specificato nella colonna “Destination“.

Data la mole di dati che un pc può scambiare nella rete è possibile filtrare la ricerca dei pacchetti a singoli ip o singoli protocolli. Ad esempio è possibile visualizzare solamente i pacchetti inviati nella rete di MSN Messenger impostando come protocollo msnms.

Grazie a Wireshark è anche possibile fare statistiche dell’utilizzo della rete e quindi riuscire ad individuare eventuali problemi.

Il manuale completo ed ufficiale del programma è reperibile qui.

Uno scherzo della natura

Ecco un’altra foto.

Questa volta la macchina fotografica usata è la mia vecchia Kyocera Finecam L4v da 4Mpixel.

La foto non è stata ritoccata, neanche per esposizione o contrasto. Ho fatto vedere la foto ad un botanico e lui mi ha detto che potrebbe essere stato un innesto.

Riguardo le modalità di posa è stato usato diaframma aperto per ridurre la profondità di campo e, di conseguenza, tempo di esposizione corto, 1/350. Il tutto scelto dalla macchina che non prevedeva impostazioni manuali di questo tipo.

Qui gli EXIF.

Il ponte sul Tevere

Ed ecco un secondo scatto.

La fotografia è stata scattata sul lungo Tevere, a Roma.

La macchina usata è sempre la mia fedele Nikon Coolpix P5100 in modalità manuale.

Diaframma chiuso e tempo di esposizione medio (1/125).

Qui ci sono gli EXIF completi

PortableApps

Ora vi parlerò di un programma divenuto per me essenziale. Anch’esso, come XAMPP, è una suite.

Come il nome lascia intuire PortableApps è un gestore di applicazioni portatili che non richiedono installazione e che possono essere messe su una memoria estraibile.

Ciò che rende veramente interessante PortableApps è la presenza di software molto popolari quali Firefox, OpenOffice.org, VLC, VirtualDub e Gimp, tutti aggiornati all’ultima versione stabile e molti anche in lingua italiana.

Tra l’altro è presente anche XAMPP.

Il programma, come si vede dall’immagine, si presenta come un menù a tendina, per certi aspetti molto simile al menù di Avvio di Windows XP.

L’installazione dei vari programmi è molto semplice; ognuno si scarica sotto forma di pacchetto autoestraibile che ha come estensione .paf.exe. Il pacchetto del solo menù di PortableApps comprende in esso già la struttura che la chiavetta o HDD esterno dovrà avere, con tanto di icone personalizzate per le cartelle dei documenti, immagini, video e musica e autorun.inf per l’avvio dell’applicazione all’inserimento del dispositivo nel PC.

Tutte le altre applicazioni si possono installare attraverso il menù dal tasto Opzioni => Installa nuova applicazione. Sempre da opzioni è possibile scegliere anche la lingua con cui il menù dovrà presentarsi; senza bisogno di plugin aggiuntivi l’italiano è già presente in elenco.

La suite gira su Windows 98/Me/2000/XP/Vista e, come riporta il sito, anche su sistemi Unix based attraverso Wine (La compatibilità si riferisce solo al menù, le applicazioni potrebbero non girare su alcuni sistemi sopra citati).

Imparare a conoscere la propria macchina

Piacere, il mio nome è MrModd. Tu chi sei?

Nikon Coolpix P5100, ciao MrModd.

O.o Sono diventato matto? No (o per lo meno non del tutto).

Spesso sento dire:
Com’è che la foto è venuta tutta nera? Eppure il flash ha sparaflashato!
Io quindi rispondo:
Come pretendi di illuminare l’intera navata centrale della basilica con il flash di una super compatta? Prova a togliere il flash e tieni ben salda la macchina.
Ma se la foto è scura così, come fa a venire meglio senza flash? E poi comunque non so come si fa.

Quindi capire le potenzialità della macchina che si possiede è importante per realizzare foto.

Riprendendo l’esempio di prima bisognerebbe sapere ad esempio che se viene disabilitato il flash manualmente, la macchinetta compensa questa carenza di luce allungando il tempo di esposizione (che verrà trattato più avanti) e rendendo più luminose foto che con il flash verrebbero nere.

Quasi nessuno legge i libretti delle istruzioni (che spesso sono più grandi della Bibbia e contengono tutte le lingue parlate nel regno animale), ma sono importanti. Quando io comprai la mia Nikon Coolpix P5100 la prima cosa che chiesi fu quale fosse la distanza minima di messa a fuoco in modalità macro sapendo che l’avrei utilizzata in modo particolare per dei primi piani (sono

Cominciamo ora a vedere in generale quali sono le caratteristiche che si dovrebbero considerare prima dell’acquisto in una macchina fotografica digitale compatta.

  • Innanzitutto in una compatta si vede il livello di zoom, quindi l’obbiettivo che monta. Di solito su questo tipo di macchine si trova un obbiettivo con capacità di zoom pari a 3x o 4x. Più è alto il numero, più significa che sarà possibile avvicinare oggetti molto distanti, a discapito però di foto panoramiche. Viceversa più il numero è basso, più i panorami verranno ampi, ma sarà difficile fare foto telescopiche. Questo non perchè il valore 3x, 4x o altri siano inversamente proporzionali all’ampiezza del campo di ripresa, ma è difficile che su una compatta si possa trovare un obbiettivo contemporaneamente grandangolare e telescopico.
  • Altra caratteristica da conoscere sono i Megapixel. Non è detto che una macchina con più Mpixel sia superiore ad una con un numero inferiore; infatti con l’aumentare dei pixel è necessario che il sensore CCD sia di buona qualità, altrimenti verranno foto disturbate, rovinate quindi dal “rumore”. Ad oggi una macchina fotografica compatta ha in media tra i 6 e i 10Mpixel, quindi secondo me 8Mpixel sono sufficienti per delle buone foto.
  • Io prima ho parlato di macro, ma cos’è in sostanza? Wikipedia afferma:

    La Macrofotografia è una tecnica fotografica che permette di ottenere tramite forti rapporti di ingrandimento immagini di soggetti molto piccoli.

    Quindi grazie alla macro è possibile mettere a fuoco oggetti molto ravvicinati all’obbiettivo. Quasi tutte le macchine hanno questa funzione, ma varia la distanza minima a cui quel determinato modello di macchina fotografica riesce a mettere a fuoco un oggetto. Di solito i valori si aggirano tra i 10cm fino a 1cm nelle macchine più costose.

  • La massima capacità che la macchina riesce a leggere in una scheda di memoria è un altro dato importante, soprattutto se ha molti Mpixel. Più Mpixel ha, più le foto sono grandi e quindi più la scheda di memoria dovrà essere grande; ma se la macchina supporta fino ad 1Gb tocca portarti appresso 4-5 schede e cambiarle ogni volta che la scheda si satura. Inoltre è importante conoscere anche il formato di scheda supportato. Le SD sono il formato più usato e quindi è anche il meno costoso, ma pure queste mano a mano stanno lasciando spazio al loro erede: l’SDHC ovvero l’SD ad alta capacità. Nonostante il nome sia molto simile non è detto che chi legge le SD legga anche le SDHC, quindi meglio informarsi prima di fare acquisti sbagliati.

Per ora è tutto, più in là parlerò più nel dettaglio di alcuni valori importanti per realizzare fotografie in modalità manuale.

Disabilitare il riavvio automatico di Windows Update

Quante volte vi è capitato di trovarvi nel mezzo di un’ispirazione letteraria o di essere nel punto cruciale di un gioco quando all’improvviso un pop-up di Windows Update vi salta davanti dicendovi che è necessario riavviare il computer per completare gli aggiornamenti? Naturalmente voi premerete “Riavvia in seguito”, ma Windows update è testardo e dopo poco si ripresenta di nuovo con questa assillante richiesta e per di più se non si è veloci a rispondere dopo 5 minuti ci pensa lui automaticamente a riavviare. Pensate se questo avviene durante la conversione di un video o il download di qualche file importante e voi siete magari al bagno.

Immagine presa da web-experiments.org

Immagine presa da web-experiments.org

Ebbene mi sono ribellato e ho trovato un modo molto discreto e non invasivo di eliminare temporaneamente questo calvario. Disabilitando il servizio!

Ecco come si fa in pochissimi passaggi:

  1. Andare in Start => Esegui e scrivere services.msc. Premere INVIO;
  2. Fare doppio click sulla voce “Aggiornamenti automatici“;
  3. Premere il tasto “Arresta” ed attendere l’arresto del servizio;
  4. A questo punto è possibile chiudere le due finestre aperte.

Dato che il servizio ha l’avvio automatico , quando riavvierete il vostro pc tutto tornerà come prima, ma ormai il computer è stato riavviato e quindi non avrete più il messaggio di Windows Update, almeno fino al prossimo aggiornamento 😉

P.S.
Evitate di arrestare il servizio mentre è in atto l’installazione o lo scaricamento degli aggiornamenti.

P.P.S.
Il percorso descritto nel primo punto non è l’unico modo per raggiungere il gestore dei servizi; è possibile accedere ad esso anche così:
Start => Click destro su Risorse del Computer => Gestione => Servizi e Applicazioni => Servizi.

Il castello stregato

La prima fotografia che vi presento è un castello immortalato in una giornata molto nuvolosa.

La foto è stata realizzata in Irlanda, a sud di Dublino con la tecnica HDR.

E’ composta da 6 foto scattate a focale fissa F/7,6, ISO 100 ed esposizione che va da 1/30sec a 1/1000sec.

La macchina usata è una Nikon Coolpix P5100 in modalità Manual.

Qui gli EXIF della foto.

XAMPP, ovvero un web server all-in-one

Come primo programma ho deciso di presentarvi un’applicazione distribuita in licenza GPL2 facente parte della categoria dei WAMP (o LAMP a seconda del sistema operativo) molto utile per chi vuole creare un sito ospitandolo nel proprio PC. Sto parlando di XAMPP, acronimo di:
X (Multi piattaforma => Win/Unix/Mac/Solaris)
Apache
MySQL
Php
Perl

Grazie ad un interfaccia grafica molto intuitiva è possibile avviare i server desiderati con un click.

Il software viene distribuito in due versioni, XAMPP e XAMPP Lite. Il secondo, come lo stesso produttore afferma, “a differenza del “grande” XAMPP non è aggiornata molto spesso

Per rendere pronta all’uso la verisone zippata per Windows basta scompattare l’archivio sul disco rigido (possibilmente nella directory madre della partizione es. C:\) ed eseguire il file “setup_xampp.bat”. Il batch provvederà a modificare tutti i link presenti nel pacchetto in base alla posizione del pacchetto.
Per avviare, invece, il web server basta fare doppio click sull’eseguibile “xampp-control.exe” e avviare Apache. Avviando anche MySQL è possibile gestire un database MySQL in modo molto semplice attraverso il noto pannello di controllo PHPMyAdmin.

A questo punto digitando sul browser web l’indirizzo http://localhost/index.php si accede alla home page del server web. Da qui è possibile controllare lo stato del web server, la sua sicurezza e vedere degli esempi di interazione tra php e database.

Insomma che dire? XAMPP è l’ideale per chi vuole cominciare a fare siti in php con le proprie manine senza impazzire nel cercare e installare separatamente tutti i componenti necessari.